Un nuovo talento cresce in casa Benfica. In questo inizio di stagione ha mosso i primi passi nel calcio professionistico il giovane Joao Felix, trequartista dalle indubbie qualità tecniche e contraddistinto da un estro decisamente al di fuori della norma se confrontato ai suoi pari età. Il 18enne ha dimostrato di saper essere già incisivo nella prima squadra ed il tecnico Rui Vitoria sta iniziando a dargli sempre più spazio sul terreno di gioco.

La giovane stella lusitana è cresciuta dapprima nel vivaio del Porto, mentre a partire dal 2015 si è trasferita in via definitiva al Benfica. L’exploit vero e proprio Joao Felix lo ha compiuto con la formazione U19 delle Aguias, con la quale ha disputato due ottime stagioni di UEFA Youth League. In particolare in quella del 2016/17 l’allora 16enne fu uno dei protagonisti della cavalcata del club verso la finale, poi persa contro il Red Bull Salisburgo. Presente in ogni match dal primo minuto, il talento portoghese realizzò 6 gol nelle 10 partite totali.

joao felix benfica u19

Numeri che non sono chiaramente passati inosservati alla dirigenza del Benfica, la quale ha immediatamente promosso il ragazzo nella squadra B, ovvero la seconda formazione del club militante in Ledman Liga Pro. In due anni Joao Felix si è messo in luce totalizzando 7 reti e 5 assist in 29 match. Anche a livello di ruolo, la posizione del classe ’99 è variata più volte: trequartista dietro la prima punta; ala, sia sinistra che destra; attaccante centrale (in rare circostanze). Ciò a dimostrazione di quanto il portoghese possa essere incisivo su tutto il fronte d’attacco e possa dare soluzioni tattiche differenti all’allenatore anche a partita in corso. Nonostante la giovane età, inoltre, la stella dei biancorossi di Lisbona ha già esordito con la nazionale Under 21 totalizzando 2 gol in 5 incontri ufficiali.

Durante l’estate il Benfica ha deciso di far siglare un contratto da professionista a Joao Felix, un quinquennale che, di fatto, lo ha blindato dalle insistenti voci di mercato provenienti dall’estero. Per questo motivo il tecnico Rui Vitoria ha avuto a disposizione il ragazzo per tutta la preparazione estiva apprezzando fin da subito le doti tecniche e la grande intraprendenza del nativo di Viseu. Al secondo match di Liga NOS è arrivato l’atteso debutto, da subentrante, contro il Boavista. Tre giorni dopo l’esordio in Europa League, sempre a partita in corso, contro il PAOK Salonicco. La sorpresa è stata poi vederlo in campo contro lo Sporting Lisbona.

joao felix benfica 2

Nell’atteso derby, infatti, Joao Felix ha fatto il suo ingresso in campo al 71° minuto (mai prima d’ora aveva avuto così tanti minuti a disposizione tra i professionisti). Dopo un quarto d’ora la nuova stella del Benfica ha addirittura realizzato il suo primo gol con la prima squadre delle Aguias: un forte colpo di testa dall’interno dell’area piccola. Una conclusione non proprio nel repertorio del ragazzo, ma che ha fatto capire quanto il giovane possa diventare in futuro un giocatore completo sotto tutti i punti di vista.

Il fisico longilineo (1.80m) gli permette di essere molto rapido, soprattutto nel breve, e di avere anche una buona incisività nelle palle alte. Le caratteristiche principali che contraddistinguono Joao Felix sono però l’impressionante capacità di controllare il pallone e di tenerlo attaccato al corpo come un funambolo. Difficile portare sottrarre la palla al portoghese, abile nel destreggiarsi fra gli avversari eseguendo dribbling articolati e complessi con estrema naturalezza. Il suo tiro, invece, può essere migliorato dal punto di vista della forza, anche se è già dotato di molta precisione. L’ottima visione di gioco del classe ’99 lo porta a giocare spesso a ridosso delle prime punte, dove può avere maggior spazio per servire i propri compagni con assist illuminanti e, a volte, inaspettati per gli avversari.

Un ragazzo di cui sentiremo parlare sicuramente nel prossimo futuro, un talento come tantissimi altri proveniente da una squadra che fa del proprio settore giovanile un punto di forza imprescindibile per tenere il passo con le grandi (ed economicamente più avvantaggiate) d’Europa.